Secondo il Regolamento (CE) 852/2004 il corso haccp prevede la formazione degli addetti, dei responsabili haccp e del legale rappresentante.
Vediamo qual è la logica di questa norma.
Nell piccole attività del settore alimentare, per esempio dettaglianti e piccoli esercizi di somministrazione, il titolare è quasi sempre colui che conosce il sistema di autocontrollo igienico sanitario (Manuale Haccp).
Che debba essere formato e fare il Corso Haccp è quindi assolutamente ragionevole e logico.
Nelle grandi imprese invece è abbastanza comune che la conoscenza e l’applicazione del Manuale Haccp sia delegata ad un responsabile, comunemente chiamato Responsabile Haccp o Responsabile Assicurazione Qualità.
Anche in questo caso quindi, considerato che stiamo parlando di strutture medio grandi, è ovvio che sia previsto un obbligo di formazione in materia di igiene e sicurezza alimentare.
Immagina per esempio un problema sanitario in un alimento per bambini causato dalla mancata conoscenza delle procedure di sterilizzazione da parte di un grande produttore industriale.
Non è una bella prospettiva, né per i bambini che mangiano l’alimento né per la sopravvivenza dell’azienda.
Per gli addetti invece possiamo fare qualche considerazione in più.
La mansione svolta ha un impatto sulla sicurezza degli alimenti?
Se si fare un Corso Haccp è obbligatorio.
Ma se la mansione svolta non ha impatto sulla sicurezza degli alimenti potrebbe essere sufficiente, per esempio, fornire e far sottoscrivere un vademecum con le principali norme da seguire nel lavoro.
Questo ovviamente solo se la regione in cui operi permette questa distinzione, perché se è previsto un obbligo per tutti indipendentemente dall’attività svolta devi comunque rispettare questo obbligo, anche se nella pratica potrebbe aver poco senso.
In caso di dubbi sull’obbligo di formazione del personale puoi contattarci ai seguenti recapiti
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